Sono quell’insieme di sintomi che persistono quando si è guariti dall’infezione acuta e non si è più positivi ed infettivi.La durata è varia,e tende a diminuire nel tempo spontaneamente,pur persistendo in circa il 7%dei casi dopo 6 mesi.
Ovviamente influisce la gravità manifestata dalla malattia vera e propria,e la presenza di altre patologie concomitanti tipo diabete,cardiopatie,ipertensione,obesità,asma,bronchite cronica ostruttiva e semplice.Uno studio in pazienti asintomatici ha dimostrato,in molti,alterazioni polmonari,specie interstiziali,all’esame TAC,anche a distanza di 2 mesi.
I sintomi post covid possono essere i più vari,trattandosi di un’infezione sistemica,(dispnea,tosse, stanchezza,dolori diffusi o toracici,cardiopalmo,disturbi psichici,caduta capelli,cefalea,e molti altri).
Quelli respiratori rappresentano, da soli, più del 50%dei casi.La causa può essere un danno diretto dell’infezione sull’organo,od il persistere dell’infiammazione dovuta ad una reazione iperimmune,od un fenomeno autoimmunitario.
Ma ad oggi non c’è niente di certo.
Per quanto riguarda l’apparato respiratorio, che abbiamo visto essere il più interessato,oltre allo studio dei sintomi presentati, ed all’esame obiettivo del paziente,può essere utile una radiografia del torace seguita, eventualmente da una TAC con contrasto,una emogasanalisi,e principalmente una spirometria GLOBALE con diffusione della CO.
La terapia può essere solo sintomatica o relativa alle patologie riscontrate.
Per questo è fondamentale fare Una 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗻𝗲𝘂𝗺𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮.
E’ importante per individuare eventuali patologie ai danni dell’apparato respiratorio.
In questi ultimi due anni purtroppo, anche a causa del Covid, sono aumentati i casi di pazienti affetti da problematiche che riguardano bronchi, polmoni, trachea, laringe e gabbia toracica.
𝗘𝘀𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗲 sono sicuramente due aspetti fondamentali che uno pneumologo può accertare durante una visita di controllo.
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